venerdì 30 marzo 2018

Montorgiali, San Giorgio e Il Drago

Montorgiali, San Giorgio e Il Drago

Correva l'anno talmente veloce che nessuno riuscì a leggerlo, quando il drago che era sempre rimasto rintanato tranquillo in una grotta di Montemerano si svegliò. Che avesse fame, che avesse sete, che avesse visto una lavandaia in minigonna presso la vicina fonte ove si sciacquavano i panni, fatto sta che sortì dalla tana e si digrumò un par di donne. Apriti Cielo spalancati terra! Da quel dì nessuno usciva più dalle mura dell'antico borgo (andateci perché è fantastico) senza rimetterci un braccio o una gamba nel migliore dei casi. 

Di quelli che provarono ad affrontare la bestia si ritrovò solo l'armatura sbavata. Come Dio volle, passò di lì San Giorgio di ritorno dalla Terra Santa e si mosse a pietà delle suppliche del popolo masticato. Sì, che scovò e attaccò furiosamente l'immondo verme caricandolo sul suo cavallo bianco. Di San Giorgio il cavallo intendo, non del baco. E tempestandolo dall'arcione del suo fido corsiero da battaglia gli vergò un tal carico di legnate che la bestia squamosa si dette alla fuga. Per venti chilometri il baldanzoso santo lo braccò, attraversando selve selvagge e boschi impervi. Guadando rivi e torrenti, senza mai dar quartiere alla creatura demoniaca, San Giorgio l'incalzò sin nel cuore del Borgo di Montorgiali, attraversandolo e seminando il panico, sinché, nei suoi pressi, si svolse l'infausto epilogo. 

Stremato dai colpi e dalla fatica, il verme non più solitario s'arrampicò verso una collina, sferzando con un colpo di coda il suo inseguitore, tanto che il fedele stallone cadde e urtò il ginocchio contro un masso. Masso ove tutt'oggi, a distanza di secoli, resta impressa perfettamente visibile quell'impronta. Ma il prode animale si rialzò, nitrendo, scalpitando e lanciandosi di nuovo all'inseguimento, e fu sulla cima del poggio che il destino si compì pel mostro scaglioso, poiché, infine, il santo ebbe ragione della sua mostruosa ferocia, trafiggendogli il cuore e liberando le nostre contrade da un incubo che non terminava col sorgere del sole. 

Sulle spoglie della creatura infernale fu eretta a guardia un'abbazia che ancor sussiste o quasi, ed ogni anno, da allora, viene ripetuta da più o meno prodi cavalieri la Cavalcata di San Giorgio, poiché si narra che, laddove questa poesia vera di Maremma venisse interrotta, il drago risorgerebbe più invelenito che mai. Fatto si è che quando, un anno, il santo non fu debitamente omaggiato, nella notte, pel borgo antico, distintamente s'udì lo scalpitar d'una furiosa cavalcata e l'agghiacciante clangore dello scozzo di battaglia e di morte. 


Il drago







San Giorgio





Ritmo...con il corpo e la con voce

Ritmo...con il corpo e la con voce SONO STATI BRAVISSIMI!!!!